Il fiume Giordano è uno dei più famosi fiumi al mondo. Il suo nome in ebraico è Yarden che significa “colui che scende”.

È conosciuto non perché bagni città importanti come il Tamigi a Londra, la Senna a Parigi o il Tevere a Roma, né perché sia uno tra i fiumi più lunghi e navigabili (è lungo solo 350 km), o perché si svolgano su di esso importanti attività commerciali come, ad esempio, il Mississippi negli Stati Uniti.

Neppure è importante perché ha donato fertilità, come il Nilo in Egitto, anzi le sue acque non sono mai state usate nemmeno per irrigare la terra.

Eppure, è famoso per tre importanti ragioni:

1. La sua particolare caratteristica fisica.

2. Gli eventi storici ai quali è collegato.

3. Il significato simbolico che occupa nella vita dei Cristiani.

CARATTERISTICHE FISICHE

Tutti fiumi nascono vicino alle montagne e iniziano la loro discesa verso il mare.

Il Giordano invece nasce da una grande sorgente di acqua fredda che è alimentata dalle nevi del monte Hermon in Libano. Questa sorgente è situata solo pochi metri sopra il livello del mare. L’acqua di questa sorgente e di altre due poste poco distanti si riuniscono insieme e dopo circa 10 chilometri formano un laghetto chiamato nella Bibbia “le acque di Merom” (ora lago Hule), lungo 6 chilometri e largo 5, con acqua poco profonda.

La superficie di questo lago è situata a 80 metri sotto il livello del mare Mediterraneo che si trova a circa 45 chilometri a ovest.

Il Giordano inizia il suo corso dal lato sud di questo lago e corre per circa 15 chilometri, dopo di che entra nel mare di Galilea detto anche mare di Tiberiade o di Genezaret, che si trova a circa 208 metri sotto il livello del mare.

Dalla parte sud di questo lago, lungo 18 chilometri, il Giordano continua il suo corso iniziando a serpeggiare e dopo aver percorso circa 100 chilometri in linea retta, anche se in realtà essendo molto sinuoso è lungo circa 300 chilometri, sfocia nel mar Morto situato a 395 metri sotto il livello del mare. Quindi siamo davanti alla valle più bassa del mondo, al fiume più basso del mondo, al mare più basso del mondo

GLI EVENTI

Molti sono gli avvenimenti biblici legati a questo fiume.

  • Il primo accenno si trova in Genesi 32:9-10 a proposito del ritorno di Giacobbe “Poi Giacobbe disse: «O Dio d’Abraamo mio padre, Dio di mio padre Isacco! O SIGNORE, che mi dicesti: “Torna al tuo paese, dai tuoi parenti e ti farò del bene”, io sono troppo piccolo per essere degno di tutta la benevolenza che hai usata e di tutta la fedeltà che hai dimostrata al tuo servo; perché quando passai questo Giordano avevo solo il mio bastone, e ora ho due schiere”.
  • Quando Israele giunge presso le rive del Giordano, è un popolo che ha lasciato la schiavitù d’Egitto, ha attraversato il deserto tra mille peripezie ma non ha ancora raggiunto la terra promessa. Dio compie un miracolo straordinario che richiama il precedente attraversamento del Mar Rosso, ferma le acque e fa attraversare il popolo all’asciutto (Giosuè 3:17).
  • Fu teatro di sanguinose lotte in prossimità dei suoi guadi. Dopo l’attraversamento del Giordano, gli Israeliti si scontrarono con una coalizione di re Amorrei nella battaglia di Gabaon. Questa battaglia fu decisiva per il consolidamento del controllo israelita sulla regione. Durante il periodo dei Giudici, il Giordano fu spesso un punto di riferimento per le battaglie tra gli Israeliti e i popoli vicini, come ad esempio Gedeone (Giudici 7) che guidò un piccolo esercito di 300 uomini contro i Madianiti, che avevano attraversato il Giordano per razziare le terre israelite. O Iefte
    uno dei giudici, che combatté contro gli Ammoniti consolidando il controllo israelita sulla regione transgiordanica. Anche durante il periodo della monarchia, il Giordano continuò a essere un luogo di scontri. Saul, il primo re d’Israele, guidò un esercito per liberare la città di Iabes di Gàlaad, assediata dagli Ammoniti (1 Samuele 11). Dopo aver attraversato il Giordano, sconfisse gli Ammoniti e consolidò il suo regno. Durante la ribellione di Absalom, il Giordano divenne un punto cruciale per le manovre militari. Davide e i suoi uomini attraversarono il fiume per sfuggire a Absalom e la battaglia decisiva avvenne nella foresta di Efraim, a est del Giordano (2 Samuele 17-18). Durante il regno di Ioram (2 Re 6-7) gli Aramei assediarono Samaria. Eliseo profetizzò la liberazione della città e gli Aramei fuggirono dopo aver udito un rumore di carri e cavalli, credendo che un grande esercito stesse arrivando. Questo evento mostrò ancora una volta l’importanza strategica del Giordano.
  • Sulle sue rive avvenne il rapimento di Elia in cielo, con il suo discepolo Eliseo presente. In 2 Re 2, troviamo la storia di Elia ed Eliseo. Prima di essere portato in cielo su un carro di fuoco, Elia colpì le acque del Giordano con il suo mantello, dividendole per attraversarle. Dopo la sua ascesa, Eliseo ripeté il gesto, segnando così il momento in cui ricevette l’unzione e la missione del suo maestro. Dio rispettò Elia e volle che tutti ricordassero questo suo servitore, unico a resistere al Re Acaz e sua moglie Jesabel, dedita al culto di Baal (1Re 19:10). Elia non seguì la maggioranza degli Israeliti ribelli ai comandamenti dell’Eterno e ancora oggi il suo esempio è di grande ispirazione a tutti coloro che desiderano essere cristiani e non seguire i principi sbagliati del mondo (Romani 12:1-3).
  • Giovanni Battista iniziò a predicare sulle rive del Giordano, nel deserto che circondava il fiume. Qui che prese vita uno degli eventi più significativi della Bibbia: il battesimo di Gesù. Fu questa l’occasione (all’ombra del monte Nebo, dove gli Ebrei avevano attraversato per entrare nella terra promessa, dove Elia era stato rapito, dove erano accaduti tanti fatti bellicosi) dell’annuncio di Dio al mondo intero che il Cristo Gesù era il Messia atteso, il Suo divino Figliuolo: «Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato…. Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall’acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto» (Matteo 3:13-17).

SIMBOLISMI

Il fiume Giordano è più di un corso d’acqua, è un simbolo di passaggio, trasformazione e rinnovamento nella vita dell’uomo. il Giordano rappresenta la soglia tra il vecchio e il nuovo, tra la schiavitù e la libertà, tra il peccato e la redenzione. Ogni uomo, a un certo punto della sua vita, deve attraversare il proprio “Giordano” per entrare nella Grazia di Dio. È dunque simbolo spirituale di transizione, purificazione e promessa. Nel passaggio miracoloso del popolo d’Israele verso la terra promessa si concretizza l’amore di Dio, è il momento del passaggio dalla morte alla vita, dalla prova alla realizzazione delle promesse divine. Questo evento richiama la rinascita spirituale che si compie attraverso il battesimo, che rappresenta il momento in cui dobbiamo lasciare il nostro passato e fidarci pienamente della guida di Dio, il momento in cui il nostro vecchio uomo viene sepolto con Cristo per rinascere a una nuova vita: “O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita” (Romani 6:3-4). Come gli Israeliti lasciarono il deserto per entrare nella Terra Promessa, così gli uomini, attraverso il battesimo, muoiono al peccato e risorgono a una vita nuova in Cristo.

Anche nella storia di Naaman, il comandante siriano guarito dalla lebbra immergendosi nel Giordano (2Re 5), il fiume diventa un simbolo di purificazione, rinnovamento e anticipazione del battesimo in Cristo. Naaman, inizialmente riluttante, obbedisce alla parola del profeta Eliseo e sperimenta la potenza di Dio. Questo episodio mostra che la fede, le opere, l’umiltà e l’ubbidienza sono strettamente legate e necessarie per ricevere la grazia di Dio.

Il Giordano è un fiume umile. Non è il più grande, né il più imponente, eppure ha un ruolo centrale nella storia della salvezza. Questo ci insegna che Dio spesso opera attraverso ciò che è piccolo e apparentemente insignificante: “…ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio” (1 Corinzi 1:27-29).

Le acque del Giordano scorrono incessantemente, portando con sé ciò che incontrano. Questo ci ricorda che, per avanzare nel nostro cammino spirituale, dobbiamo imparare a lasciare andare i pesi del passato, le paure, i rancori e tutto ciò che ci trattiene dal vivere pienamente la nostra relazione con Dio. Attraversare il Giordano significa abbandonare la vecchia vita per abbracciarne una nuova, guidati dalla Sua Parola.

Il fiume Giordano, con le sue acque che scorrono attraverso la storia biblica, è un potente simbolo di transizione, purificazione, rinnovamento e salvezza. Invita a riflettere sul nostro cammino spirituale. Siamo pronti a lasciare il “deserto” delle nostre vite per entrare nella “Terra Promessa” che Dio ha preparato per noi? Siamo disposti a immergerci nelle acque battesimali della sua grazia per essere trasformati? Il Giordano ci ricorda che Dio è sempre con noi, pronto a guidarci attraverso ogni fiume della vita verso la pienezza del suo amore e della sua promessa, basta ascoltarlo ed ubbidirgli.