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Riflessioni sulla nascita di Gesù, sul tempo che scorre inesorabilmente e sul significato della nostra esistenza
I video delle conferenze organizzati per offrire una lettura critica del libro di Corrado Augias intitolato “Paolo. L’uomo che inventò il Cristianesimo”. In questi incontri, attraverso il dialogo tra il prof. Valerio Marchi e il dott. Gianni Berdini, si è voluto raccontare chi era l’apostolo Paolo alla luce dei vangeli, confutando l’immagine che scaturisce dalla lettura del libro di Augias.
IL VERO SIGNIFICATO DELLA PASQUA
“Purificatevi del vecchio lievito, per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata, Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità” (1 Corinzi 5:7-8).
Il termine “Pasqua” (ebraico: pesach, lett. passaggio,) deriva dal verbo ebraico pasach, che significa ‘passare oltre’.
Siamo al tempo di Mosè, il popolo di Israele è schiavo in Egitto ma Dio ascolta il suo lamento e manda proprio Mosè, che era cresciuto fino a 40 anni con gli egiziani, a liberarlo.
Tuttavia, il Faraone non è d’accordo e non accetta di perdere così facilmente un serbatoio di schiavi. Mosè allora per convincerlo, scatena una serie di piaghe che colpiscono l’Egitto. La decima è la più terribile. Tutti i primogeniti in Egitto sarebbero stati uccisi e affinché l’angelo sterminatore non entri nelle case dei figli d’Israele essi dovranno bagnare con il sangue di un agnello senza difetto gli stipiti delle loro porte.
La Pasqua vuole proprio ricordare il ‘passaggio’ del Signore oltre le case degli Israeliti. Con una cena particolare (Seder di Pesach), che si consuma seguendo un rituale ben preciso, gli Ebrei celebrano la notte di veglia in onore del Signore che, risparmiò i …